Un guanto di sfida lanciato a se stesso, una battaglia di parole e sentimenti combattuta spogliandosi di ogni armatura, con sincerità e coraggio. Un conflitto così interiore e personale da riuscire a farsi universale, collettivo, condiviso. Tutto questo è Guerra fredda, il nuovo album di Clavdio. Otto tracce in cui il cantautore romano affronta la propria personalissima contesa. Un conflitto che è anzitutto interiore, che passa per momenti di crisi esistenziale che lasciano poi il passo alla consapevolezza di accettarsi per ciò che si è. E poi con il mondo esteriore, con le relazioni, le aspettative proprie ed esterne, le situazioni che negli ultimi anni si sono create e modificate. Non ultima, l’involuzione della nostra società dopo il periodo folle dal quale l’umanità fa ancora fatica a uscire. Vivo come sempre, con le braccia aperte canta in Letojanni, traccia iniziale del disco, dove non manca qualche riferimento alla cattiveria del mondo:
Fai attenzione a quando ti pieghi
c’è qualcuno pronto a incularti
che pure se c’è l’ha piccolino,
proverà con quello degli altri
I brani si distinguono per una voluta povertà di arrangiamenti, con la voce calda dell’artista che accompagna le note intrise di una malinconia di fondo che permea l’intero lavoro. Eleganti gli innesti di synth e sequenze, che non sovrastano l’interprete, ma anzi ne impreziosiscono il timbro. Il lavoro, prodotto da Bomba Dischi, contiene anche Freccia, primo singolo estratto il cui video, prodotto da Thru Collected Studio, è stato scritto e diretto da Riccardo Sergio e Gabriele Skià. E proprio in questo brano troviamo il refrain che riassume la filosofia esistenziale di Clavdio, quel desiderio di non voler a tutti i costi imporsi o affannarsi per primeggiare o imporsi, perché tanto, prima o poi, la vita colpisce:
Chi ce la fa, ad evitare tutto il tempo una salita,
che sbuca fuori all’improvviso chi ce la fa, ad arrivare fino in fondo ad una vita senza un ostacolo, senza farsi male mai
Un tema, questo, ripreso anche in Graminacee, la traccia forse più rappresentativa del disco, in cui Clavdio duetta con Malika Ayane e si lascia andare a potenti istantanee esistenziali destinate a lasciare traccia:
A volte è difficile darsi una mano
sarebbe già tanto non darsi le spalle
oppure sforzarsi nel non dire niente
mordersi la lingua e accettare il dolore
quando non voler sbagliare diventa l’errore
Proseguendo nell’ascolto, se in Asfaltoemergono i rimpianti di una storia d’amore finita che si accompagnano alla consapevolezza che sia stato più giusto così, accompagnata a una certa strafottenza (“Sciacquati la bocca prima di parlare di me, lavati il testa prima di pensarmi, lo so io e te consumavamo i divani, se temi gli occhi lucidi quando mi guardi mettiti il collirio non so cosa dirti…“), Ogni Giornoè invece un invito a lasciar andare il passato per la propria strada, guardando all’oggi come a una continua scoperta (“Cerca di vivere ogni giorno come se fosse diverso perché in effetti lo è, come se fosse l’odore che arriva da lontano trasportato dal vento cerca di vivere ogni ora come se fosse diversa, come se fosse il rumore delle onde del mare che ti sbattono dentro”).
Davvero davvero riporta qualche strascico delle giornate di lockdown trascorse forzatamente in casa (Giornate sul divano a cambiare canale, ma tutto intorno a noi però restava uguale) mentre Wikipedia regala una perla degna del miglior Califano:
Cerco su Wikipedia chi è nato il mio stesso giorno nell’ottocento grandi filosofi, dal duemila gli attori porno come cambia il mondo generazione in generazione io ancora non ho deciso se fare il cambio stagione se mettere l’estate al posto dell’inverno se sentirmi in paradiso oppure all’inferno…
Il disco si chiude con Dovremmo fare sport, in cui alla malinconia di fondo sembra sostituirsi un invito, sia pure discreto, a prendere la vita con maggiore positività:
Sarebbe bello alzarsi presto e andare a correre dei rischi, sollevare dei pesi, invece che i soliti dubbi, sarebbe bello non vergognarsi se per strada incontri qualcuno ci pensi mai che ti guardano tutti,
ma in realtà non ti vede nessuno
Nell’insieme, Guerra fredda è un disco che offre diverse chiavi di lettura. Esistenzialista e post-romantico, Clavdio regala all’ascoltatore perle di poesia urbana che sembra vogliano offrire conforto e disincanto al tempo stesso. “Nel disco c’è la parte più critica della mia vita, ci sono prese di coscienza, eventi personali“, ammette il cantautore romano nato da padre italiano e madre capoverdiana, che sarà in concerto il 20 gennaio 2023 al Covo Club di Bologna. Il tour proseguirà poi il 21 al Cage a Livorno, il 25 all’Arci Bellezza a Milano, il 26 a Spazio 211 a Torino, il 28 a Largo Venue a Roma, e poi il 24 febbraio al Teatro Comunale a Cesenatico e il 25 alla Latteria Molloy a Brescia.
CLAVDIO – Guerra fredda – Testi
LETOJANNI A Letojanni ci stanno i sassi io dentro l’acqua non voglio entrarci, Sassetti piccoli a piccoli passi lo sai all’inizio erano tutti massi Dimmi dove eravamo rimasti, come eravamo rimasti Perché non voglio avere a che farci, non voglio avere a che farci Vivo come sempre, con le braccia aperte Lavati la faccia e asciugati le lacrime Sei una bomba quando sorridi sei una bomba quando ti arrabbi C’è ancora qualche cretino che vorrebbe disinnescarti Fai attenzione a quando ti pieghi c’è qualcuno pronto a incularti Che pure se c’è l’ha piccolino, proverà con quello degli altri Vivo come sempre, con le braccia aperte Lavati la faccia e asciugati le lacrime A Letojanni ci stanno i sassi io dentro l’acqua non voglio entrarci, Sassetti piccoli a piccoli passi lo sai all’inizio erano tutti massi
FRECCIA Portami a un poligono di tiro, perché oggi sono una freccia scagliata Nell’arco della giornata Chi prendo prendo, lo sai che non mi offendo se per caso prendo te Com’è possibile tu non mi parli più, ma io ti sento ancora Qualche volta ti lamenti, a volte mi fai i complimenti Anche se va tutto storto, oggi le scope stanno dritte Chi ce la fa, ad evitare tutto il tempo una salita,
che sbuca fuori all’improvviso Chi ce la fa, ad arrivare fino in fondo con le dita, ad un barattolo Senza lasciarne almeno un po’ Attenta, ti prendo dritta al petto Sei il mio più facile bersaglio, ti prendo anche se non voglio Come il sole, in macchina mentre guido sull’autostrada Chi ce la fa, ad evitare tutto il tempo una salita,
che sbuca fuori all’improvviso Chi ce la fa, ad arrivare fino in fondo con le dita, ad un barattolo Senza sporcarsi almeno un po’ Ma tu lo sai che sono un salice piangente, che di triste ha solo il nome ma non piange veramente Tu lo sai che a volte ba sta una risata per convincermi Chi ce la fa, ad evitare tutto il tempo una salita, che sbuca fuori all’improvviso Chi ce la fa, ad arrivare fino in fondo con le dita, ad un barattolo Chi ce la fa, ad evitare tutto il tempo una salita,
che sbuca fuori all’improvviso Chi ce la fa, ad arrivare fino in fondo ad una vita Senza un ostacolo, senza farsi male mai
ASFALTO Sto aspettando che arrivi l’estate a squagliare l’asfalto Finalmente potrò cancellare quell’impronta che hai fatto Per quelle strade non ci posso passare più, devo sempre allungare Ma ti penso lo stesso, non ha senso evitare (esco fuori a fumare) sciacquati la bocca prima di parlare di me lavati il testa prima di pensarmi Lo so io e te consumavamo i divani Se temi gli occhi lucidi quando mi guardi mettiti il collirio non so cosa dirti E non ci casco più nelle tue frasi profonde ormai lo so che non hanno un fondo Che se ci cado ci rimango dentro come un coriandolo
rimango a terra almeno almeno da febbraio ad aprile Che poi la pioggia se lo porta via in qualche modo lo fa scomparire Sciacquati la bocca prima di parlare di me,
lavati la testa prima di pensarmi Lo sai io e te siamo due squadre rivali Se temi gli occhi lucidi quando mi guardi
mettiti il collirio non so cosa dirti Volevo darti un consiglio, perché ci tengo alla tua salute, Cura l’igiene orale e tra i capelli mettici il miele E non ci casco più dentro i tuoi sguardi profondi,
almeno evito di fargli male Di farti gli occhi rossi Lo so io e te ci morderemo le mani Se temi gli occhi lucidi quando mi guardi
mettiti il collirio non so cosa dirti
OGNI GIORNO Cerca di vivere ogni giorno come se fosse diverso perché in effetti lo è, come se fosse l’odore che arriva da lontano trasportato dal vento cerca di vivere ogni ora come se fosse diversa come se fosse il rumore delle onde del mare che ti sbattono dentro se mia madre sapesse chi sono veramente non me lo farei dire, non me lo farei dire tu che vai sempre in giro con il passato in tasca, pronta per riscaldarlo, ripassarlo in padella Come un piatto di pasta Si, che poi riscaldato in effetti ci sembra sempre tutto più buono Ma guarda oggi che cielo che spremuta d’arancia Che sorriso stupendo Se mia madre sapesse chi sono veramente
non me lo farei dire non me lo farei dire se mia madre sapesse che voglio veramente
me lo farei dire me lo farei dire
GRAMINACEE A volte è difficile darsi una mano sarebbe già tanto non darsi le spalle oppure sforzarsi nel non dire niente mordersi la lingua e accettare il dolore Quando non voler sbagliare diventa l’errore Ma quanto siamo stati male, fino a scomparire mettici le graminacee poi che mi fanno starnutire Fare attenzione a prestare attenzione stare sull’attenti per ogni evenienza una corsa sul posto un bel riscaldamento tutti i muscoli del corpo pronti per uno spavento Quando anticipare l’evento diventa l’evento Ma quanto siamo stati male, fino a scomparire mettici le graminacee poi che mi fanno starnutire Quanto siamo stati male Fino a scomparire Ma quanto siamo stati male, fino a scomparire Maledette graminacee, che mi fanno starnutire A volte è difficile darsi una mano, Sarebbe già tanto non darsi le spalle
DAVVERO DAVVERO Con te o senza di te io mi annoio lo stesso, come faccio a sapere cosa è giusto o sbagliato adesso che mi annoio in cucina, che mi annoio in salone, che a volte per quanto mi annoio mi viene anche il fiatone Giornate a masticare gomme americane,
fossero state inglesi andava bene uguale No quello che vedi sulla mia camicia non è sudore, è che davvero davvero davvero davvero mi piange il cuore è che davvero davvero davvero davvero mi piange il cuore È che davvero davvero davvero davvero Perché o senza un perché Non so cosa è successo, ad essere sincero
non so dirti se sono lo stesso Che mangiava in cucina che faceva palestra in salone Che adesso bestemmia però ha fatto la comunione Giornate sul divano a cambiare canale,
ma tutto intorno a noi però restava uguale No quello che vedi sulla mia camicia non è sudore, è che davvero davvero davvero davvero mi piange il cuore è che davvero davvero davvero davvero mi piange il cuore È che davvero davvero davvero davvero Mi avvicino alla finestra osservo il volo di un aeroplano che lascia un solco in mezzo al cielo e sembra quasi che vada piano ti avvicini alla finestra fissi il punto più lontano
per rimanere in equilibrio No quello che vedi sulla mia camicia sudore quello che vedi sulla mia camicia sudore quello che vedi sulla mia camicia sudore quello che vedi sulla mia camicia sudore
WIKIPEDIA Cerco su Wikipedia chi è nato il mio stesso giorno nell’ottocento grandi filosofi dal duemila gli attori porno come cambia il mondo generazione in generazione Io ancora non ho deciso se fare il cambio stagione Se mettere l’estate al posto dell’inverno Se sentirmi in paradiso oppure all’inferno Tu stammi vicino sempre anche se a volte non sono contento anche se spesso ritorno bambino o forse sbaglio comportamento e metto sempre in discussione tutto, tutto ma come faccio ad esserne certo è come se potessi cambiare strada, cambiare strada in mezzo al deserto A volte vado in confusione si mischia tutto il mondo gira in un altro verso anche se ancora non sono partito ho l’impressione di essermi perso E poi cerco dentro me stesso un paio di pantaloni guardo dentro i cassetti per trovare le soluzioni E va a finire sempre che mi infogno perché dentro ci ritrovo solo qualche sogno Tu stammi vicino sempre anche se spesso non sono contento anche se a volte ritorno bambino o forse sbaglio comportamento e metto sempre in discussione tutto, proprio tutto ma come faccio ad esserne certo è come se potessi cambiare strada,
cambiare strada in mezzo al deserto E poi scusami è che ancora non ho cenato o forse stanotte ho pure dormito poco ma tu stammi vicino sempre,
quando sto chiuso dentro me stesso quando ogni passo si fa pesante quando ti chiedo se mi vuoi bene
DOVREMMO FARE SPORT Fammi vedere la luna piena di consigli che non vanno bene Che anche se non vanno così bene, la voglio vedere Magari andiamo in un posto caldo Dove non vanno tutti Come in un abbraccio, se fuori fa freddo per sciogliere i dubbi Capisco quanto ti costa, prendere iniziativa Quando hai paura di aprire la porta e di trovare fuori un casino Stelle buttate a caso nel cielo, o forse è solo la luna che è storta Ma dovremmo far e sport, o almeno provarci un po’ Sarebbe bello alzarsi presto e andare a correre dei rischi Sollevare dei pesi, invece che i soliti dubbi Sarebbe bello non vergognarsi se per strada incontri qualcuno Ci pensi mai che ti guardano tutti, ma in realtà non ti vede nessuno Andiamo a fare sport, ci farebbe bene un po’ Dovremmo fare sport, o almeno provarci un po’ Dovremmo fare sport, si vede dal fisico Andiamo a fare sport, ci farebbe bene un po’
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