Nel volume, edito da Luigi Pellegrini e curato da Ermanno Cribari, il racconto originale di un’esperienza da malato oncologico. E la testimonianza che il mostro può essere sconfitto
Il cancro è uno dei flagelli del nostro tempo. Un flagello silenzioso, che colpisce nell’anonimato, trasversalmente, e che non guarda in faccia nessuno. E’ un mostro invisibile che abbatte la normalità di un’esistenza altrimenti votata naturalmente alle aspirazioni, ai sogni, ai desideri, al futuro. Già, il futuro. Come immaginarlo se è il presente a oscurartelo? Eppure, non tutto è perduto. Eppure, la guerra non è persa in partenza. Eppure, c’è ancora da combattere.
Amati sempre (Luigi Pellegrini Editore) è un libro che racconta tutto questo. L’autore, Sergio Giannino Del Giudice, cosentino, parla per esperienza diretta di malato oncologico, e racconta la sua guerra, combattuta a viso aperto contro il Mostro, quel bastardo invisibile e intoccabile che qualche tempo fa bussò alla sua vita colpendolo. Sembrava una semplice lesione alle corde vocali quella che un giorno, in una fredda stanza d’ospedale, si rivelò invece per quella che era la sua brutale identità. Da quel momento, una vita completamente stravolta, un’esistenza tutta da reinventare per chi aveva già provato un dolore grande, immenso, fortissimo, quello del distacco dall’amato padre Giannino. Quella di Sergio era stata una vita tranquilla, normale, come tante, vissuta all’ombra di suo padre, nell’edicola di famiglia che ogni giorno diventava imperdibile punto di ritrovo per chi viveva a Cosenza e nell’hinterland. Un concentrato di visi, sguardi, espressioni, modi di dire, che Sergio, depositario di un’innata simpatia, dalla battuta sempre pronta, avrebbe portato con sé per tutta la vita. Un’umanità genuina, popolare, libera, che la mancanza del genitore ha provato a minare, in un periodo di depressione successivo alla sua scomparsa. E poi, quando sembrava che tutto si fosse pian piano normalizzato, con il tempo che addolcisce i ricordi e regala la malinconia delle grandi assenze, la malattia. Una malattia terribile, oscena, mostruosa. Un nemico che attacca in modo subdolo e senza sosta, ma che, nonostante tutto, non è riuscito a scalfire quell’umanità genuina, popolare e libera che è il tratto distintivo di Sergio.
Amati sempre è il testimone di tutto questo. Un racconto appassionato e vivo, che fa della forza d’animo il suo fiore all’occhiello, e che, senza alcuna pretesa di insegnare nulla, testimonia una grande verità da scolpire nella pietra: la battaglia per la vita si vince grazie alla vita stessa. Una vita che non è facile, certo, se colpisce chi da sano diventa malato oncologico, ma che può essa stessa rigenerarsi se la si apprezza e la si coglie giorno dopo giorno, grazie alla luce degli affetti, alla forza della propria determinazione, al coraggio di lottare minuto dopo minuto perché non è ancora finita, non è mai finita se mai ci si abbatte e si getta la spugna. Ci si commuove nelle pagine del libro, curato da Ermanno Cribari, spalla e amico di sempre dell’autore. Ma non è solo la commozione a dominare parole e frasi che scorrono e si fanno leggere con una linearità sconvolgente. Si sorride, e si sorride molto, davanti agli aneddoti che la memoria di Del Giudice snocciola al lettore. Quelle sedute di radioterapia a Napoli (ben 36, con tre interventi alla laringe, a cui si aggiunga la chemioterapia fatta a Paola) che diventavano non già viaggi della speranza, ma vere esperienze purificatrici, dove la strabordante simpatia di Sergio si faceva contagiosa e calamitava l’attenzione degli altri pazienti. Un altro modo per dimostrare la voglia di attaccamento alla vita, per chi dalla vita aveva avuto e ha ancora tanto, come testimonia l’affetto della sua famiglia (sua moglie Manuela, i suoi figli, i fratelli) e dei tantissimi amici che non gli hanno mai fatto mancare il sostegno.
Amati sempre è un libro necessario. Un diario di vita che attraversa il calvario della sofferenza e si fa catarsi in ogni suo risvolto. Un invito concreto ad amarsi e ad amare la vita sempre, nonostante tutto, e a viverne la bellezza, quella bellezza “che nutre e guarisce“.
Sergio Giannino Del Giudice, AMATI SEMPRE, a cura di Ermanno Cribari, Luigi Pellegrini Editore, 156 pagine, 2023.
Idealista e visionario, ama l’arte come la vita, con disincanto, sogno e poesia…