Forse non è poi così noto che, tra il III e V sec. a.C., Milano era sotto il dominio dell’Impero Romano. E che molti resti, veri reperti dell’epoca, sono tuttora visibili anche all’aperto.

Quando Milano era Mediolanum, si presentava come una piccola Roma: era dotata di terme, teatro, anfiteatro, circo, foro. E in essa erano stati costruiti altri edifici tipici di quel glorioso periodo e peculiari dell’architettura romana.

Nonostante gli innumerevoli secoli trascorsi da allora, in alcune zone dell’attuale città esistono ancora delle tracce che testimoniano quella fase della storia milanese.

All’epoca, l’antica Mediolanum era circoscritta da mura con un percorso antiorario che all’incirca abbracciava alcune zone: da Porta Ticinese verso Foro Bonaparte, proseguendo verso il Duomo e andando oltre nell’attuale Via Monte Napoleone, girando poi intorno al Palazzo di Giustizia e percorrendo la zona frontale a Via Larga. Naturalmente sovrapponendo, in un percorso ideale, lo stradario di allora con quello odierno.

I resti più consistenti delle mura si trovano in Corso Magenta, presso il Civico Museo Archeologico, dove tuttora sorge l’ex Monastero Maggiore (annesso alla Chiesa di San Maurizio): qui sono visibili sia le mura sia le torri ancora, se non in buono stato, di certo in grado di fornire una concreta idea della loro architettura.

 

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Sempre stando nei pressi di Corso Magenta e suoi dintorni, sono conservati i resti delle mura del circo, utilizzato ai tempi per le gare sportive. Il fatto che tale zona sia il fulcro di quanto rimane maggiormente della Milano romana, anche imperiale, è testimoniato da resti delle domus. Le tipiche abitazioni dell’antica Roma, peculiari anche per la presenza di mosaici alcuni dei quali ancora visibili presso il Civico Museo Archeologico, hanno anch’esse lasciato traccia di sé. Altri resti si possono trovare in differenti punti della città per lo più sotto il suolo, comunque resi visibili per esempio attraverso delle apposite vetrate.

Lasciando questa zona per la direzione più centrale che conduce in Duomo, ci si sposta nei luoghi in cui sorgeva il teatro: alcuni resti sono conservati presso il Palazzo della Borsa, in Piazza Affari, perché proprio sotto di esso sono stati ritrovati. Mentre altri sono conservati presso la Camera di Commercio, nelle vicinanze ma pur con un’ampiezza che lascia intuire come il teatro fosse esteso e capiente.

La via che pone in comunicazione la zona di Corso Magenta con Piazza Affari è quella che mostra all’aperto i resti, mosaici compresi, del Palazzo Imperiale di Massimiano.

I resti del foro, sotterranei, interessano invece la zona della Chiesa di San Sepolcro e la Biblioteca Ambrosiana. Anche le terme, tipico edificio architettonico e tipico costume dell’antica Roma, hanno lasciato tracce visibili in superficie, con resti di mura in Largo Corsia dei Servi e sotterranei in Corso Europa. E ancora, in Largo Carrobbio esiste tuttora una torre del periodo romano.

Di epoca romana, e in porfido rosso, è il battistero del Duomo.

Presso il Parco Archeologico di Via De Amicis sono conservati i resti dell’anfiteatro costruito all’epoca nella zona di Porta Ticinese. Si tratta di resti visibili dell’edificio ai tempi utilizzato per le lotte tra i gladiatori. Il Parco è accompagnato dall’Antiquarium “Alda Levi”, che prende il nome dall’archeologa le cui ricerche e i cui studi e lavori sono in esso raccolti. Come una doppia testimonianza, pratica nel Parco e teorica nell’Antiquarium, di questo anfiteatro di cui la Levi si era occupata già negli anni Trenta del Novecento.

Nella stessa zona, si trova la Basilica di San Lorenzo con le celebri colonne dette, appunto, di San Lorenzo e sempre di epoca romana.

Un percorso, dunque, curioso e storico al contempo che può essere fatto con una certa consapevolezza ma anche in modo fortuito, nel momento in cui ci si trova di fronte a un pezzo di storia romana proprio nel cuore di Milano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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