Libero Marsell è un dodicenne timido e introverso, che nella Parigi di fine anni ’70 cresce in una famiglia a metà, e non solo perché il padre è francese e la madre italiana. Il tradimento di madame
Marsell lo porta alla scoperta del sesso. Da allora, il mistero che accompagna l’indagine del suo corpo di adolescente lo segue di pari passo con la sua sete di conoscenza, che gli fa incrociare letteratura e cinema, “Lo straniero” di Camus e Mastroianni, ma anche Carver e “Full metal jacket“. “Atti osceni in luogo privato“, di Marco Missiroli, edito da Feltrinelli, è un vero romanzo di formazione, che racconta la crescita di un personaggio-icona che scopre se stesso e il mondo che lo circonda. Da Parigi a Milano, l’evoluzione anagrafica di Libero, ‘straniero’ per necessità esistenziale, coincide con la sua maturità, e passa attraverso le esperienze che il protagonista ha con l’altro sesso, vissute prima con tormento, poi con liberazione, quindi con gioia e consapevolezza. Attorno a lui un mondo di personaggi, che lo accompagnano nell’esistenza come passaggi obbligati in un percorso destinato a celebrare l’unicità di un personaggio destinato a entrare nelle icone della fantasia letteraria di oggi. Dai genitori, che percepiscono la diversità frazionata del loro rapporto come arricchimento educativo per il figlio, a Emmanuel, compagno della madre, visto prima come un rivale, e poi riconosciuto come parte integrante della propria famiglia, a Marie, bibliotecaria del IV arrondissement, creatura bella quanto malinconica, eternamente sospesa ad attendere il vero amore. E ancora, Lunette, acerba passione di gioventù, non più rimpianta, Antoine, fratello di Lunette e destinato alla parte di amico per eccellenza, a Giorgio, da tuffatore a schietto dispensatore di consigli su una sedia a rotelle, ad Anna, che porterà Libero alla definitiva consacrazione del proprio essere uomo. Novello Holden, il protagonista lotta con le sue ali di colibrì per cercare di onorare il proprio nome, contro ogni destino e ogni previsione, e nella Milano che viaggia stancamente verso gli anni ’90 saprà cambiare giro alla propria esistenza, scoprendo un animo da educatore che lo porterà a preferire l’insegnamento alla professione forense.
Alla stregua di Salinger, Missiroli scrive un romanzo di formazione erotica e letteraria al tempo stesso, rovesciando su carta, in uno stile unico e coinvolgente, le avventure del protagonista, che passa dall’onanismo adolescenziale ai rapporti con l’altro sesso della propria gioventù, mentre la sua educazione culturale viaggia tra i miti di una generazione. In questo, sembrerebbe che ‘Atti osceni in luogo privato‘ offra una mera dissertazione intellettual-erotica della società a cavallo tra anni ’70 e anni ’90, vista con gli occhi di un adolescente in crescita. In realtà ciò che lo rende un romanzo più godibile, sia pur venato da romantica malinconia, è il saper vestire la narrazione con poesia e disincanto. Ingredienti che, in poco meno di 250 pagine, ne fanno un esperimento letterario più che riuscito. Il romanzo ha la stessa intensità di un film di Truffaut, dove la ribellione di LeGrandLibero, novello Antoine Doinel, lascia il campo al profumo di libertà vissuto con gli occhi di chi guarda alla vita con intensità e delirio, senza freni inibitori, e soprattutto con la piena consapevolezza di rubare gli attimi al tempo che passa.
Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 249 pagine, Feltrinelli Editore.
Idealista e visionario, ama l’arte come la vita, con disincanto, sogno e poesia…