Il frontman dei mitici Spandau Ballet reinterpreta a modo suo brani da ascoltare sotto l’albero. Duetti con Nina Zilli e Annalisa
Prodotto e registrato in Italia, “The Christmas Album” di Tony Hadley esce a ridosso delle festività ed infatti il suo tema principale è proprio il Natale. La tracklist è composta da 16 brani, ai quali tra i grandi classici come Have Yourself a Very Little Chirstmas e Santa Claus is coming to town (nella versione che fu anche del grande Bruce Springsteen), si uniscono anche brani meno conosciuti, come I believe in Father Christmas di Greg Lake, che vede Hadley collaborare con Aldo Tagliapietra, mitico chitarrista delle Orme.
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La volontà del cantante frontman degli Spandau Ballet è quella di proporci una visione del Natale a 360 gradi. È vero che nell’immaginario collettivo questa festività porta con sé gioia e allegria, ma per molti altri è anche un periodo di terribile malinconia, legata magari a momenti difficili della propria vita. Non a caso l’artista inglese ha deciso di inserire anche brani come Lonely this Christmas dei Mud, che con un sound anni Settanta accompagna un testo che parla di quella solitudine che per alcuni il Natale porta con sé. Con I don’t want to spend one more Christmas without you degl’N’Sync, la ballad Pop, con la P maiuscola, si parla di ancora di questo, di amore forse perduto, ma anche della speranza di ritrovarlo.
All’inizio, l’ascolto di questo album, che si apre con una cover dei Train, Shake up Christmas (che è anche singolo di lancio presentato il 20 novembre), sembra essere il tipico album natalizio, con cover dei grandi successi, perfetto da ascoltare di fronte ad un camino scoppiettante e le luci dell’albero addobbato di fronte a noi, ma questo non è l’intento del cantante. Questo lavoro presenta un filo conduttore, che è il Natale, ma apre delle porte differenti, non quelle classiche già costruite da grandi artisti quali Frank Sinatra o Michael Bublè. L’atmosfera che si respira è decisamente diversa. La volontà di rendere pop anche il Natale, presentando testi meno conosciuti (almeno qui in Italia) che non rievocano ricordi, ed è per questo che viene inserito anche un brano che non centra assolutamente nulla con il tema, come Somewhere only we Know dei Keane (noto brano per essere stato anche inserito nella colonna sonora della commedia “La verità è che non gli piaci abbastanza”). Anche quest’ultimo un brano dedicato all’amore, non specificatamente natalizio, ma che di sicuro è uno dei temi che a Natale diventa quasi imprescindibili, momenti da non dimenticare mai. I ricordi diventano parte di noi. Questo momento dell’anno diventa quasi propizio per ricordare e Tony Hadley lo fa anche con un brano inedito, Snowing all over the world, scritto interamente da lui stesso, che descrive con esso i ricordi di un bambino e di come gli occhi dei più piccoli si riempiano di sogni e di magia. Si guardano le stelle e si immagina di vedere Santa Claus attraversare il cielo con la sua slitta. Un momento musicalmente dolce e intenso per l’autore che lo interpreta con trasporto.
L’ascolto prosegue con brani anche ritmati come Run Run Rudolf di Chuck Berry, che con il suo ritmo non può che travolgere e rallegrare un’atmosfera forse un po’ troppo nostalgica. Nella scaletta troviamo anche due brani che vedono la collaborazione di Hadley con due giovani artiste italiane. Un duetto cantato con Nina Zilli, una cover dei The Pogue dal titolo Fairytale of New York. Un’interpretazione che si discosta volutamente dall’originale e che lega le due voci in una piacevole scoperta. La successiva collaborazione nasce grazie al contributo che Annalisa Scarrone e Claudio Guidetti hanno dato al testo dell’inedito Every second I’m away, una canzone che parla della distanza, una storia autobiografica che il cantante ha voluto raccontare, quella di una vita che lo porta lontano dalla sua famiglia spesso durante l’anno, una condizione che molti artisti vivono. Artisti che però hanno la capacità, con la loro musica, di riunire i cuori, grazie l’ascolto delle medesime note, se pur ci si ritrovi seduti sotto un cielo differente.
Un disco che si discosta dalla tradizione dei dischi di Natale, ma che ha la capacità di portare nelle nostra case una storia anche più vicina, la storia di chi non riesce ad essere happy sotto le feste. Nulla di deprimente, solo verità. Un novità che non dispiacerà, un ascolto tutto da scoprire, un Natale tutto all’insegna dei ricordi, che quelli – si sa – sono il dono più grande.
Tony Hadley, THE CHRISTMAS ALBUM, Universal Music, 2015
Palermitana di origini asiatiche. Amore per il cinema, le istantanee e le storie. Scrive per dar voce alle sue passioni e vivere la vita è la sua aspirazione più grande. “Carpe diem” il suo motto.