P.P. Rubens - La Scoperta di Erittonio fanciullo

 

Si avvia alla conclusione la mostra “Peter Paul Rubens e la nascita del Barocco”, in esposizione al Palazzo Reale di Milano dal 26 ottobre al 26 febbraio.

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P. P. Rubens – Autoritratto (1638-39)

Numerose le opere del “pittore coltissimo”, nato e vissuto a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, da apprezzare nella bellissima cornice milanese a due passi dal Duomo.

Considerato uno dei padri della nascita del Barocco e uno dei più importanti artisti dell’arte fiamminga, il viaggiatore Rubens riesce, con le sue opere, a dare una precisa forma del suo stile e a farsi conoscere meglio attraverso la sua pittura forte e decisa.

Il percorso dell’esposizione si articola in cinque fasi: “Rubens e la nascita del Barocco”, “Nel mondo di Rubens”, “Santi come eroi”, “La furia del pennello” e “La forza del mito”.

I dipinti in mostra, provenienti dalle più importanti collezioni d’Europa e d’Italia – Museo del Prado di Madrid e Galleria degli Uffizi di Firenze, per citarne alcuni – comprendono il celebre “Autoritratto” del 1623, il drammatico “Saturno che divora i figli” del 1638 e il “Ritratto della figlia Clara Serena” del 1616.

Oltre alle quaranta opere di Rubens, la mostra celebra anche diversi pittori italiani che, dal suo modo di trattare luce e argomenti, si ispirarono per portare novità e modernità nella loro pittura: Pietro da Cortona, Gian Lorenzo Bernini, Guido Reni e Luca Giordano.

P.P. Rubens - Ritratto di Clara Serena Rubens (1611-1623)
P.P. Rubens – Ritratto di Clara Serena Rubens (1611-1623)

Unico neo della mostra risultano essere i problemi di illuminazione tipici delle esposizioni con grandi opere che, a tratti, non permettono di apprezzare pienamente i colori e i dettagli del materiale esposto.

Per il resto, l’ennesima vittoria per Milano e per l’arte, che ha visto Rubens protagonista assoluto della stagione espositiva autunnale italiana.

 

“Peter Paul Rubens e la nascita del Barocco”, in esposizione al Palazzo Reale di Milano dal 26 ottobre al 26 febbraio 2017.

Di Viola Sturaro

Scrittrice freelance amante dell'arte, della letteratura e dello sport.