Ridere rimane la miglior medicina, un bisogno primario che non ha assolutamente niente a che fare con ogni tipo di esperienza estetica ipotizzabile. Ecco che la permanenza forzata presso la propria abitazione può trasformarsi in un momento di estasi ironica e pensiero. La serie televisiva in grado di trasformare un semplice soggiorno nel posto più tranquillo di ogni città la fornisce Amazon Prime Video e si chiama “La fantastica signora Maisel”. Miriam (interpretata da Rachel Brosnahan), per un evento fortuito diventa la comica più irriverente e apprezzata nell’America degli anni cinquanta\ sessanta. Nata dalla penna della scrittrice Amy Sherman Palladino la serie, che ha debuttato nel 2017, è diventata il punto di riferimento per ogni amante del pensiero, dei dubbi e dello spessore. Una vicenda che riesce a richiamare tutta la gamma di emozioni proprie a ogni tipologia di spettatore, compito assolto presentando una gamma di personaggi da cui si potrebbero trarre altrettanti spin off. Sebbene ci si trovi nel girone “figli di Woody Allen”, la sceneggiatura dipinge un mondo proponendone gli opposti e trasformando il dramma in una perfetta occasione per apprezzare ancora di più lo spessore della semplicità.

Capitolo Netflix, è arrivata la serie tv “I delitti del Valhalla”. La più famosa piattaforma di streaming al mondo continua la sua ricerca della qualità, andando a scovare questa storia gialla ambientata in Islanda che vede un detective di Oslo tornare nel suo paese natale per aiutare una poliziotta a dare la caccia a un assassino seriale. I due dovranno investigare su vicende legate al passato avendo a disposizione solo vecchie foto da cui il serial sceglie le prede. La tradizione scandinava ci ha regalato diversi thriller di assoluto rispetto e questa prima stagione de I delitti del Valhalla non tradirà i fans di suspense e mistero. Un’atmosfera cupa fa da contorno alla ricerca di vendetta e alle vittime che cadranno per raggiungere una  giustizia che affonda le sue radici in un torto fatto molto tempo prima. Dialoghi minimali e una fotografia cupa fanno da cornice a tutta la vicenda esaltandone le contraddizioni.

Il Premio nostalgia va assegnato senza dubbio ad Amazon Prime: la piattaforma streaming del colosso americano ha deciso di lanciare anche nel nostro paese l’operazione ripescaggio. Quando le serie tv si chiamavano telefilm sono stati prodotti titoli di grande spessore qualitativo. Colombo,  splendidamente interpretato da Peter Falk, oggi torna disponibile grazie a Jeff Bezos. Format di grande successo, il telefilm racconta le vicende del tenente più famoso di sempre e lo fa in maniera assolutamente rivoluzionaria. Per la prima volta gli autori decisero di ribaltare la suspense proponendo al pubblico non più di indovinare il nome dell’assassino, ma di capire come il poliziotto ne avrebbe individuata la colpevolezza. Negli anni si sono alternati attori di straordinario talento nel ruolo del cattivo che Falk avrebbe dovuto smascherare. Ray Milland, Rod Steiger, Vera Miles sono solo alcune delle star di Hollywood che facevano a gara per assicurarsi il ruolo del cattivo. Colombo è stato altresì una palestra per alcuni registi famosi come Steven Spielberg. Insomma, telefilm da riscoprire con cui passare qualche serata serena provando a immedesimarsi nella storia e indovinando quale particolare permetterà a Falk di incastrare il criminale.  Rimanendo nel genere giallo “vecchia scuola” arrivano su Prime video le prime 8 stagioni de “La signora in giallo“:  Jessica Fletcher alias Angela  Lansbury ha il potere di trasmettere serenità con lo sguardo. Le vicende della scrittrice e investigatrice più famosa del piccolo schermo sono una perfetta compagnia per pranzo, magari sorridendo e ricordando quando, tornati a casa da scuola, con la propria nonna, ci si sedeva in cucina a guardare la puntata durante il pasto. Aspettando Magnum PI, riscoprire il passato è sempre una sensazione piacevole.

Di Paolo Quaglia

Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.