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Un frammento di “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi

Sarà Fuocoammare, il docu-film di Gianfranco Rosi, a rappresentare l’Italia tra i candidati per il miglior film in lingua straniera al premio Oscar 2017. La pellicola, selezionata da una giuria composta da giornalisti, produttori, distributori, dal regista Paolo Sorrentino e dallo scrittore Sandro Veronesi, è reduce del grande successo ottenuto durante lo scorso Festival del cinema di Berlino, la cui proiezione in anteprima fu premiata con l’Orso d’Oro, il premio più ambito della manifestazione.

Protagonista del documentario è Lampedusa, della quale vengo indagate le due principali realtà: da un lato quella degli abitanti, soprattutto pescatori e dall’altro quello dei migranti che sbarcano nelle coste dell’isola alla ricerca di un futuro migliore. Due mondi che s’incontrano quando Samuele viene visitato dall’altro protagonista italiano del film, il dottor Pietro Bartolo, medico dell’isola e primo testimone della morte e del dolore che arrivano coi barconi. La vita e la morte, passano senza tregua e senza pietà nella vita e negli occhi del medico, condannato a farsi carico di tutto quello che noi possiamo lasciare sepolto sotto le cronache dei media, a distanza di sicurezza, reso impersonale, quasi alieno. Quello che, invece, Fuocoammare ci costringe a vedere e a considerare, in maniera tanto più forte ed efficace quanto inesorabilmente progressiva e sempre mescolata a una realtà comune, semplice, di confine, la nostra.

«Sono felicissimo – commenta il regista a seguito della notizia della candidatura – È da otto mesi che giro il mondo e non mi sono mai fermato, ormai è un film di tutti, questa candidatura ha un abbraccio ampio».

Una scena di "La la land" di Damien Chazelle con Ryan Gosling
Una scena di “La la land” di Damien Chazelle con Ryan Gosling

Per quanto riguarda, invece, l’Oscar al miglior film due titoli, ad oggi, si sono guadagnati lo status di frontrunner nella corsa al premio principale: il musical La La Land di Damien Chazelle, accolto trionfalmente sia a Venezia sia a Toronto, e il dramma familiare Manchester by the Sea, di Kenneth Lonergan, applauditissimo al Sundance Film Festival. Restano ancora un’incognita i nuovi lavori di due mostri sacri della settima arte, e cioè Billy Lynn’s Long Halftime Walk, di Ang Lee, e Silence, di Martin Scorsese. Sempre direttamente dal Festival di Venezia, quotatissimi anche Jackie di Pablo Larraìn, Arrival di Denis Villeneuve e Nocturnal Animals di Tom Ford.

Passando alla Miglior regia, oltre al favorito Damien Chazelle, potrebbero tornare nella cinquina volti noti e già premiati in passato, come quello di Ang Lee e Martin Scorsese. Altri potenziali candidati da tenere sott’occhio sono il cileno Pablo Larraìn e il canadese Denis Villeneuve.

Situazione ancora incerta sul fronte Miglior attore dove sembrano essere assenti reali favoriti. I candidati più probabili sembrano essere Tom Hanks, per una delle sua migliori prove di sempre in Sully, e Casey Affleck per Manchester by the Sea. Ancora in attesa dei primi riscontri critici Denzel Washington, interprete e regista di Fences, e Michael Keaton, per The Founder. Infine, a far parte della cinquina potrebbero essere il già premio Oscar Jake Gyllenhaal, per Nocturnal Animals, e Ryan Gosling, per La La Land.

Infine, per quanto riguarda la categoria Miglior Attrice, tre interpreti applauditissime allo scorso Festival di Venezia dovrebbero quasi certamente occupare tre posti della cinquina: Amy Adams per Arrival, Emma Stone per La La Land (già Coppa Volpi a Venezia) e Natalie Portman per Jakie.